Minimotocavalcata del Sud Est

14 Novembre 2015
FraCitz, Danilo DrZ, Peppe , Paolo, Mr X, Maurizio Citz, Sergio Puddu, Carlo, Serjeck, Sandro, Cesare, Segio Siddi, Roberto, Giampaolo, Riccardo, e a mezzo servizio: Alberto, Mirko e Francesco






Scrive Peppe:

Sabato era di turno la moto. E' l'occasione per fare conoscenza con le nuove arrivate nel gruppo, il K300 di Serjeck e il Beta 480 di Maurizio.

Perciò ci voleva un giro scorrevole, speziato con qualche intermezzo piccante. L'idea era fare al contrario con qualche variante la parte finale del giro Est2est di due anni fa (quello in cui il gruppetto superstite era finito disperso al buio a tuviois). Alla partenza a Simbiritzi si incontra un bel gruppetto: Io, Danibba, Maurizio, Serjeck, Alberto con Francesco il cugino di Luigi, Fracitz, Paolo e poi le piacevoli sorprese di Kalo, Carlo (Carrettone), il fratello Sandro, Mirko, che dopo tanto riesce con noi, e un amico di Carlo e Sandro di cui non ricordo il nome, ma che è una discreta manetta nonostante guidi un’Honda easy del padre. Cianciamo una mezz’ora buona, commentando e provando le moto nuove. Partiamo sparati dopo le 9.30, alle 11 abbiamo appuntamento con il gruppo di Villasimius sotto Burcei. Passiamo da Burranca per strade scorrevoli lato Corongiu, ma dopo poco ci abbandona Kalo per un problema elettrico, ci diamo appuntamento alle antenne se riuscirà a risolvere.


Arrivati al bivio con la salita ripida e scassata che arriva alla casetta in cima e poi riscende (si chiama cuccuru Sa Pedralla) ci dividiamo, un pugno di agguerriti sale diretto, noi altri aggiriamo il problema scendendo dalla tagliafuoco dove aspettiamo gli altri all’incrocio.


Aspettiamo a lungo visto che ci mettono un bel po’ a venire a capo della salita; ma arrivati sani e salvi ripartiamo, decidiamo di iniziare a movimentare un po’ il giro tagliando la tagliafuoco in contropendenza, nella salita con la variante mangiuffo, si fatica un po’ ma saliamo tutti;


ormai siamo vicini all’appuntamento, ultime sterrate e arriviamo, troviamo Giamapolo, Riccardo, Cesare, Roberto e i due Sergi (Puddu e Siddi).


In compenso ci lasciano in 3, che rientrano: Mirko, Alberto e Francesco.

Scrive Alberto:

peccato esser dovuto tornare in dietro. Al rientro ci ha guidato Mirko e non è stato proprio banale, abbiamo fatto la mula dei bracconieri, il fiume al contrario, siamo risaliti dal ponte, e da lì siamo saliti ancora per una mulattiera bastarda che ci ha fatto un po' penare. Bello anche il rientro


Peppe:
Saliamo veloci alle antenne dove ipotizziamo di trovare Kalo, che invece se ne era già andato via, per colpa del freddo su in cima.

Scrive Kalo:

Grazie anche per avermi cercato, ma l'attesa alle antenne con umido e freddo, ha completato influenza e sinusite che mi hanno allettato Crying or Very sad Il problema elettrico ...non l'ho risolto. Ma comincio a dubitare ci sia Embarassed Sabato mattina, prima di uscire, ho dovuto cambiare la lampadina anteriore e ho notato vari cavi tirati e calotta protezione fuoriuscita dal quadro. Poi mi è sembrata strana l'accensione quadro dopo che ho rimontato tutto (sembrava tardasse). Poi si è spenta dove mi sono sganciato. Poi ho provato e riprovato e nulla più è successo. Salito alle antenne, girellato intorno, con mucche, cercatori di funghi e chiacchierato con bikers. Sceso a Sinnai,...sguardo su navigatore (alle volte non mi perdessi), tanto la strada è noiosa ... inevitabile scivolata in canalone (quindi prova anche in "caduta") e niente interruzione elettrica. Boh? ...portachiave troppo lungo che mi ha girato la chiave? ...lo scopriremo solo vivendo

Di nuovo Peppe:

Dopo un po’ di conciliaboli sul percorso, decidiamo di continuare a seguire il programma che prevede, come clou, il dente del diavolo (sotto Monte Genis) in salita e la gola di baccu Trevessu prima di S. Vito, preceduta dalla discesa di cuile Camboni. Il ritmo è sempre sostenuto e arriviamo velocemente all’incrocio con il Dente, non sappiamo quale sia lo stato della salita, l’alternativa è il giro largo da s’Angassua, scegliamo un compromesso, andiamo tutti e se qualcuno non riuscisse a salire, saremo tornati indietro facendo il giro largo, tanto l’ostacolo principale si trova all’inizio della salita. Riusciamo invece a superare tutti il Dente, uno alla volta, chi bene chi meno bene, ma saliamo tutti; poi ci godiamo il resto della salita, bella scassata ma divertente.












In cima, le moto più assetate iniziano a entrare in riserva, ma non deviamo per Villasalto per non allontanarci troppo dal percorso, tanto abbiamo con noi Atzeni Maria Teresa Ibba in caso di necessità. Ci spariamo verso la via del Bronzo, non prima di aver fatto pausa pranzo in riva a un ruscello, mangiando i panini del compleanno di Sergio Puddu, a proposito anche Danibba festeggiava il raggiungimento del mezzo secolo. Via del Bronzo in relax, ormai è spianata e pulita dai ciclisti (vandali!) Guado Tuveri praticamente asciutto e risalita verso S.Vito. In cima decidiamo di evitare la gola perché l’ora si fa tarda, optiamo per passare dalle creste, non facendo neanche cuile Camboni. Io stavo nel gruppetto di coda e non mi accorgo che chi stava davanti toppa il bivio e proseguiamo dritti per la sterrata dove ci ricompattiamo con il resto del gruppo (che in realtà non ho capito se abbiano fatto le creste o no). Per non esagerare con i tagli ci facciamo la discesa di Bruncu Nuedda, che pochi nel gruppo conoscono, e che in discesa neanche io avevo mai fatto. Discesa pietrosa e impegnativa che ci porta a S.Vito.

Meritata pausa al Bar con birra e caffè offerta dal semicentenario Danilo.

A S. Vito il gruppone si divide, i Villasimiesi rientrano verso casa (poi scopriremo che sulla strada di rientro hanno fatto i discoli), io, Danilo, Serjeck e Maurizio puntiamo a Monte Paulis via Monte Narba, il resto della truppa rientra via asfalto. Nella strada di Monte Narba ci scambiamo le moto per provare quelle nuove, ma mantenendo i generi, 2 tempi con 2 tempi, 4 non 4. All’imbrunire scendiamo verso Geremeas da Monte Paulis, arriviamo al bar di Kala e Moru al buio, ma non c’è traccia dei paulisti, inganniamo l’attesa con le birre e con patatine improbabili. Dopo quasi un’ora arrivano Danilo RR, lo Zio e Antonangius, la giornata è completata, ancora un po’ di chiacchiere e via, non prima però che Maurizio faccia finta di pagare il conto, lasciando il debito ai 3 rimasti. Che dire, bellissimo giro, come non facevamo da tempo, in piacevolissima compagnia, una volta tanto senza noie meccaniche e senza dispersi, peccato per gli assenti, ma si rifaranno.